REGGIO EMILIA – Per il secondo anno consecutivo, nel 2021 la produzione di rifiuti urbani nella nostra provincia è diminuita. Nell’arco di due anni i rifiuti che produciamo si sono ridotti di circa 12mila tonnellate.
E’ uno dei dati salienti che emergono dall’edizione 2022 del rapporto sui rifiuti urbani di Ispra, pubblicato nei giorni scorsi. E’ presto per dire se questa tendenza sia destinata a durare, come è auspicabile, o se sia solo il risultato della riduzione dell’attività economica causata dal Covid. Nonostante questa flessione, Reggio Emilia è la provincia italiana con la più alta produzione pro capite di rifiuti: 763 kg a testa, un dato che ci colloca davanti ad altre due province della nostra regione, Ravenna e Piacenza. Va detto, tuttavia, che in molte province del Sud la produzione pro capite non arriva a 400 kg; la differenza, rispetto alle province del Nord, fa pensare che nel Mezzogiorno molti rifiuti sfuggano a un efficiente sistema di raccolta.
Il rapporto di Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, colloca Reggio fra le realtà più virtuose per la raccolta differenziata. Con una quota dell’82,1%, è la prima provincia in Emilia Romagna e la quarta in Italia dopo Treviso, Mantova e Belluno per raccolta differenziata. Nel 2021, nella nostra provincia, sono state raccolte in modo differenziato più di 328mila tonnellate di rifiuti, di cui 138.300 di organico, 56.300 di carta e cartone, 40.800 di legno, 27.400 di plastica e 25.800 di vetro. Ispra sottolinea anche che il comune capoluogo è il secondo più grande in Italia (dopo Parma) ad adottare la tariffazione puntuale.
Reggio Emilia raccolta differenziata rifiuti Ispra












