REGGIO EMILIA – Seconda puntata del nostro approfondimento sull’occupazione delle persone disabili. La nostra provincia è seconda in regione per inserimenti lavorativi tramite le cooperative sociali.
In Emilia Romagna c’è dal 2005 uno strumento ulteriore, oltre al collocamento mirato, per l’inserimento lavorativo delle persone disabili. E’ la legge regionale 17, che consente alle aziende di coprire fino al 30% della quota di assunzioni obbligatorie di persone con disabilità affidando un servizio a una cooperativa sociale.
Si tratta di una convenzione a tre: fra azienda, cooperativa e agenzia regionale per il lavoro. Nella nostra provincia sono sempre di più le aziende che ne fanno ricorso. Nel 2021 sono state 135 le persone con disabilità assunte da 10 cooperative sociali reggiane, 92 i posti di lavoro, 57 le convenzioni attivate con 79 aziende per un valore delle commesse di oltre 3 milioni e 360 mila euro. “E’ una buona fetta dell’economia – il commento di Marco Melegari, dell’agenzia regionale lavoro – Reggio è seconda a livello regionale dopo Modena”.
Le cooperative sociali coinvolte – L’Ovile e Camelot sono quelle che hanno commesse maggiori – contano complessivamente poco meno di 500 soci lavoratori e dipendenti con disabilità. Aderiscono, con Consorzio 45 e Oscar Romero, a Legacoop e Confcooperative e operano in diversi settori: dalle pulizie all’assemblaggio, passando per la manutenzione del verde, le attività agricole fino alla progettazione di siti internet e servizi di comunicazione. “Insieme individuiamo le figure da inserire tramite i centri per l’impiego e co-progettiamo un percorso lavorativo adatto alle singole aziende – le parole di Antonietta Serri, presidente di Consorzio 45 – Negli ultimi anni ne fanno sempre più ricorso le aziende e noi ci stiamo organizzando”.
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