REGGIO EMILIA – Reggio Emilia può già vantare la Dop più prestigiosa, il Parmigiano Reggiano, il re dei formaggi, ma molto presto potrebbe arrivare il marchio di unicità anche per un altro prodotto del territorio, l’Erbazzone. Il Tar del Lazio infatti non ha accolto il secondo ricorso, presentato lo scorso 23 giugno, dalla società Sfoglia di Torino contro la certificazione Igp per la torta salata di origine medievale, nata come piatto povero contadino, e oggi vanto della cucina reggiana.
‘Un’ottima notizia’, commenta Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura e all’agroalimentare, che nel nuovo ruolo di responsabile per l’Emilia Romagna dei rapporti con l’UE, si appresta a seguire l’iter presso la Commissione Europea per completare il percorso di certificazione della specialità gastronomica. Un’eccellenza unica che una volta ottenuto il marchio Igp potrà essere sfornata solo in provincia di Reggio Emilia, da qui la contrarietà dei piemontesi di Sfoglia che a Torino producono un erbazzone a marchio Righi.
Secondo il Tar del Lazio però la domanda dell’Associazione dei produttori dell’erbazzone reggiano, è stata presentata in modo corretto, con le dovute motivazioni, e l’iter può andare avanti. ‘Tanto più – aggiunge Mammi – che Bruxelles ha già preso in esame la domanda di registrazione’. Adesso il dossier è al vaglio della Commissione Europea, che potrà presentare osservazioni e chiedere integrazioni per definire in modo univoco gli ingredienti e le modalità produttive della torta salata. Poi, se non ci saranno altri intoppi arriverà il marchio Igp. La 45esima certificazione di origine per l’Emilia Romagna, un vanto ma anche un importante volano economico per un valore complessivo di 34 miliardi, di cui 10 di export. Un modo anche per tutelare i nostri prodotti dalle imitazioni e per poterli promuovere al meglio.
erbazzone erbazzone reggiano Unione Europea denominazione Righi Sfoglia Torino Indicazione Geografica Protetta Tar del Lazio