REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia oggi ci sono 308 medici di medicina generale: 267 sono titolari, 41 sono provvisori. Un calo costante negli ultimi anni fotografato anche dai dati della Regione. In Emilia Romagna in sette anni, i titolari sono diminuiti da 3.076 a 2.706. I provvisori sono diventati più di 10 volte tanto, in un contesto di generale calo del numero di professionisti. Il problema, ormai cronico, è stato affrontato anche nel convegno organizzato da Cna Pensionati. “I medici di base hanno una situazione altalenante: c’è chi riesce a trovare al volo il medico di base, c’è chi inveve continua a girare”, sottolinea Laura Sassi, presidente di Cna Pensionati.
“Facciamo fatica a trovare dei titolari ma troviamo piuttosto dei sostituti – ha detto la direttrice generale dell’Ausl Cristina Marchesi – Magari il sostituto è il neo laureato che è in attesa di entrare in scuola di specialità e appena entra in scuola di specialità ci va”.
Ci sono poi 6mila persone seguite dai Nat, i nuclei di assistenza territoriale: ambulatori con una segreteria e professionisti che ruotano. “E’ una soluzione che dà molta soddisfazione ai cittadini – continua Marchesi – perché trovano all’interno dell’ambulatorio una organizzazione aziendale più rispondente ad alcune esigenze. Si patisce il fatto che non si trova sempre lo stesso medico”.
Da qui l’importanza del contributo del mondo del volontariato, anche a fronte delle novità che saranno introdotte con l’avvento delle procedure in telemedicina. “Il ruolo dell’associazionismo è anche quello di essere un punto di divulgazione e di informazione – chiosa Sassi – E anche di formazione rispetto ad una medicina diversa, più tecnologica”.













