POVIGLIO (Reggio Emilia) – Diversi pronunciamenti legislativi hanno stabilito che a una azienda sia consentito far controllare un proprio dipendente da una agenzia investigativa privata per verificare eventuali comportamenti illeciti al di fuori dell’azienda stessa. A Poviglio un operaio 30enne, dipendente della ditta metalmeccanica Hce, appartenente a un gruppo olandese, è stato sospeso in via cautelare dopo che la ditta lo aveva fatto monitorare da un investigatore privato mentre era a casa in infortunio. Una vicenda che ha messo sul piede di guerra la Fiom Cgil: “Stiamo parlando di contestazioni veramente minime, del fatto di essersi recato in auto ad accompagnare il figlio a scuola, nessuna sottrazione all’azienda”, dice Valdis Righi della Fiom Cgil.
Il sindacato non contesta la legittimità giuridica del ricorso ai servizi di una agenzia investigativa, però: “Questo tipo di sorveglianza crea disagio e tensione tra i lavoratori“.
La Fiom esprime preoccupazione per un clima di pressione nei confronti dei lavoratori: “Molti mi domandano perché se sono fuori dall’azienda devono vivere con il patema che ci sia qualcuno che li controlli”.
Nel recente passato altri due dipendenti della stessa azienda avevano subito provvedimenti disciplinari dopo essere stati fatti controllare da una agenzia di investigazioni. Secondo il sindacato queste pratiche sono al momento poco diffuse tra le realtà del nostro territorio, ma c’è il timore che possano iniziare a prendere piede.
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