REGGIO EMILIA – L’8 settembre, come ogni anno, c’è stato il test di accesso ai corsi di laurea delle professioni sanitarie e c’è stato il consueto assalto di aspiranti dietisti, fisioterapisti, logopedisti, dentisti, ostetriche e tecnici specializzati in vari ambiti della medicina.
Un numero di candidati decisamente maggiore a quello dei posti disponibili nelle varie università italiane. C’è però un’eccezione, decisamente pesante. I posti disponibili nei corsi di laurea in infermieristica erano 20.699, le candidature si sono fermate a 19mila. E’ la prima volta che succede.
Un segnale chiaro del poco fascino che esercita oggi la professione di infermiere, secondo il coordinamento dei sindacati autonomi della categoria, causato da stipendi troppo bassi e scarsa valorizzazione delle competenze. Di sicuro, un dato che preoccupa alla luce dei 70mila infermieri che mancano al sistema sanitario nazionale già oggi. Se calano gli studenti, è quasi impossibile che la carenza sia colmata nel prossimo futuro.
A Reggio, il dato disaggregato ancora manca, sono 120 i posti disponibili a Unimore, cui si aggiungono i 160 di Modena, Solo il 22 settembre quando uscirà la graduatoria, sapremo se tutti i posti disponibili saranno stati coperti. Di certo però risulta in deciso calo il numero degli studenti che hanno presentato domanda e partecipato al test di ammissione: 982 i candidati contro i 1056 dell’anno precedente, con soli 877 aspiranti studenti che hanno poi effettuato la prova.
I posti complessivi per tutte le professioni sanitarie, tra Modena e Reggio, sono 544 ma più della metà riguarda gli infermieri e il calo conferma il campanello d’allarme scattato a livello nazionale. Tra le possibili ragioni, c’è anche l’istituzione del semestre bianco a Medicina e chirurgia che ha indotto molti neodiplomati a scegliere di provare a percorrere quella strada. Resta però la necessità di provare a invertire la rotta con la massima urgenza. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che delega il Governo ad adottare entro il 31 dicembre 2026 una serie di misure per incrementare il personale sanitario, ma il tempo stringe.
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