REGGIO EMILIA – Oggi il Covid si presenta come una malattia che per la maggior parte delle persone non crea problemi di salute particolari eccezion fatta per gli ultra 60enni e i fragili per i quali invece può ancora determinare serie complicanze. Si riaffacciano casi di polmonite Covid che sembrano riportarci alla situazione del 2020. Triplicati in poche settimane i ricoveri ospedalieri, aumentano i decessi: ad ottobre sono stati 11, a novembre sono saliti a 27 e sono già 19 a dicembre. Insomma il Covid torna a creare apprensione. Ne abbiamo parlato nella nostra trasmissione di medicina “Il Medico e Il Cittadino” in onda come sempre il mercoledì sera, diverse le telefonate e i messaggi dei telespettatori sugli Open Day in corso.
“In questi mesi il capo del Governo per primo e tutte le altre autorità politiche a cascata non hanno detto nulla sul Covid. Anche le autorità sanitarie sono state meno reattive. I vaccini sono arrivati tardi”, spiega il direttore del reparto di malattie infettive del Santa Maria Nuova di Reggio, Marco Massari.
Come mai la vaccinazione antinfluenzale e covid che sono proposte assieme vanno a velocità molto diverse, una delle riflessioni del medico pediatra Giorgio Benaglia: “C’è qualcosa che va oltre la malattia”.
Nella seconda parte spazio alla recente legge sull’ oblio oncologico e gli effetti sulla vita degli ex pazienti grazie alla partecipazione della sezione reggiana della Lilt, la Lega Italiana lotta ai Tumori che da 65 anni opera sul territorio. Intenso il lavoro sulla prevenzione sui corretti stili di vita svolto dai volontari anche nelle aziende.
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