REGGIO EMILIA – Continuano fino a fine mese le iniziative di Rea, Reggio Emilia Astronomia, tra, tempo permettendo, serate di osservazione e momenti di divulgazione sui temi dell’astronomia. Nei giorni scorsi il protagonista è stato l’astrofisico reggiano Roberto Orosei, alla guida dell’equipe di scienziati che ha dimostrato la presenza di acqua su Marte.
“E’ un argomento molto dibattuto – le sue parole – in effetti gli ultimi anni a partire da quella pubblicazione con l’annuncio dell’identificazione della presenza di acqua sotto la calotta polare di Marte sono stati passati a dimostrare che avevamo ragione”. Il suo studio, basato sui dati raccolti dal radar italiano Marsis e pubblicato nel 2018, aveva impressionato la comunità scientifica. Orosei prosegue quel lavoro, cercando e trovando continuamente nuove conferme.
In uno degli incontri del corso organizzato da Rea nella sede di via Monte Cisa al parco delle Caprette, l’astrofisico ha parlato dell’esplorazione del sistema solare: “Vogliamo capire – ha detto – cosa ha reso la Terra diversa e se la vita può essere immaginata in altri ambienti. In realtà, già guardandoci intorno nel nostro vicinato, nel nostro sistema solare abbiamo visto che ci sono non solo altri pianeti che forse sono stati abitati in passato, ma pianeti che potrebbero essere abitati oggi, anche se sono molto diversi dal nostro, come le lune ghiacciate di Giove e di Saturno. Infatti, questi satelliti che sono in orbita intorno a pianeti giganti sono soggetti a condizioni particolari che permettono, nonostante la loro distanza dal sole, di mantenere dell’acqua liquida e quindi c’è la possibilità che esista la vita”.
“Siamo contentissimi perché abbiamo avviato il corso da aprile a settembre, frequentatissimo che ci ha restituito sei nuovi soci che per una associazione di 30 persone non è poco, in realtà stiamo facendo un grandissimo lavoro di divulgazione”, ha detto Ivan Spelti, presidente di Rea. Martedì 27 settembre ci sarà un incontro su buchi neri ed onde gravitazionali. A novembre una giornata dedicata a Margherita Hack. E si sta già lavorando al festival che il 24 e 25 giugno del prossimo anno riunirà a Montecchio gli appassionati di astronomia, affascinati dai misteri di un mondo a cui le potenze mondiali guardano con occhi decisamente diversi.
“Tutto quello che si fa per arrivare sulla luna non è fatto solo per il piacere di sapere se nei crateri perennemente in ombra della luna c’è del ghiaccio oppure no – ha aggiunto Orosei – ma è fatto per creare colonie umane permanenti e per lo sfruttamento di risorse minerarie, tra le quali le terre rare che sulla terra stanno diventando effettivamente rare, soprattutto sono prodotte principalmente dalla Cina essendo elementi che servono nell’elettronica di consumo il loro controllo ha un forte valore strategico e anche economico e quindi andare a cercare risorse su altri pianeti è in realtà la frontiera da una parte per superare l’esaurimento delle nostre risorse, che avverrà inevitabilmente prima o poi e prima per alcune cose e dopo per altre e poi finirà per trasportare la competizione geopolitica al di fuori della terra”.
Reggio Emilia astrofisica Roberto Orosei acqua su Marte Reggio Emilia Astronomia