REGGIO EMILIA – Guanti e mascherine gettati a terra. Troppi segnali di maleducazione in questa fase post Covid, che vede sempre più gente tornare a uscire in strada e nelle aree verdi. Con Elisabetta Montanari, di Iren Ambiente, è stato fatto il punto sui servizi di raccolta rifiuti dopo quasi tre mesi di lockdown.
“L’invito che rivolgiamo ai cittadini – ha detto la Montanari – è di non abbandonare i guanti e le mascherine, ma di servirsi dei contenitori”. Questi comportamenti incivili, che mettono anche a rischio la salute pubblica, sono purtroppo diffusi. Al punto da indurre Iren a programmare una campagna di sensibilizzazione su questo tema. “Purtroppo, gli operatori che quotidianamente sono sul territorio per effettuare la pulizia delle strade hanno notato la comparsa di guanti e mascherine fra i rifiuti che vengono raccolti con i servizi di spazzamento”.
L’uscita dai mesi di fermo imposti dal Coronavirus sta riportando alla normalità anche le attività di raccolta rifiuti. Le isole ecologiche, che erano state chiuse ai cittadini, ora funzionano regolarmente nel rispetto però delle norme sul distanziamento da parte degli utenti. Sono stati potenziati il lavaggio delle strade e lo spazzamento meccanico nei quartieri della città o nei comuni della provincia che lo hanno richiesto. Le quantità di rifiuti raccolti al momento non sono cambiate, in attesa di misurare gli effetti della riapertura di attività produttive, bar, ristoranti e servizi alla persona come parrucchieri ed estetisti.
“Le famiglie erano in casa – ha concluso la Montanari – quindi da parte delle utenze domestiche c’è stata una maggior produzione di rifiuto organico ma non solo: anche di imballaggi, di carta, di vetro. Per contro, però, le attività produttive e tutte le attività commerciali, anche quelle piccole, erano chiuse quindi c’è stata una sorta di compensazione”.
Gian Piero Del Monte
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