REGGIO EMILIA – Non è raro incontrare nei viali del San Lazzaro comitive di persone impegnate in una salutare camminata. Il parco dell’ex istituto psichiatrico è un luogo ideale per promuovere l’attività fisica per gruppi, ma anche in forma individuale in aree dotate di attrezzature per rafforzare la muscolatura o per la ginnastica dolce. Il campus del San Lazzaro, in base a un accordo quadro firmato nel 2016 fra Comune di Reggio e Università, col contributo di Ausl, associazioni sportive e di comunità, è anche una palestra a cielo aperto, accessibile a tutti, comprese le persone non vedenti o con limitazioni motorie.
Il parco, di 35 ettari, ospita un patrimonio arboreo di straordinaria ricchezza, impiantato già nel secolo scorso, con centinaia di esemplari, in buona parte di dimensioni ragguardevoli, in alcuni casi eccezionali. Una passeggiata fra i viali offre la visione di farnie e di tigli, ma anche di bagolari, sofore, platani, aceri e frassini oppure conifere come abeti, cedri e cipressi. Gli psichiatri dell’epoca avevano intuito che la presenza di alberi e di verde era benefica per i ricoverati. Le alberature vennero disposte in filari lungo la viabilità interna, ma anche in prossimità degli edifici, con prati più o meno ampi. Esemplari di alberi da frutto restano a testimoniare la presenza della vecchia colonia agricola, che provvedeva in buona parte ai bisogni alimentari del complesso manicomiale.
Leggi e guarda anche
La storia del San Lazzaro: gli ultimi padiglioni nel secondo dopoguerra. VIDEO
La storia del San Lazzaro: i padiglioni del regime negli anni Trenta. VIDEO
Reggio Emilia sport palestra storia parco San LazzaroLa storia del San Lazzaro: Arturo Donaggio, medico che firmò il Manifesto della razza. VIDEO













