REGGIO EMILIA – C’erano il vescovo Beniamino Socche¸ il commissario dell’istituto psichiatrico San Lazzaro Pasquale Marconi, le autorità cittadine e i dirigenti sanitari a inaugurare, nel 1952, la nuova sede del padiglione Golgi. Quella precedente, un villino in stile liberty, era stata costruita nel 1930, ma fu distrutta dai bombardamenti del 1944. Era destinata ai pazienti colpiti da malattie infettive durante il ricovero. Il padiglione Golgi nel 1960 fu destinato ad accogliere i minori cosiddetti “caratteriali”, che alloggiavano al San Lazzaro come convittori del collegio De Sanctis. Una visita nel 1967 di una commissione guidata dallo psichiatra Adelmo Sichel pose fine a quell’utilizzo con un parere negativo sulla condizione dei ragazzi ricoverati.
Oggi il Golgi è di proprietà dell’Ausl e ospita il centro di formazione aziendale “Alessandro Liberati”.
Fra i padiglioni costruiti nel dopoguerra c’è il Bertolani, che risale al 1955. Era destinato a pazienti di entrambi i sessi affetti da tubercolosi. Aldo Bertolani era stato il direttore del San Lazzaro dal 1929 al 1952, un’epoca in cui l’istituto non era più all’avanguardia nel panorama nazionale e internazionale. Bertolani aveva dovuto affrontare anche la tragedia della guerra. Oggi il padiglione Bertolani ospita la neuropsichiatria infantile e alcuni servizi di salute pubblica, come le vaccinazioni pediatriche.
Infine il Guicciardi, ultimo nato fra il 1960 e il 1963, alloggiava pazienti impiegati in attività lavorative. Ma l’ex manicomio si stava avviando allo smantellamento. Oggi il padiglione Guicciardi è sede di archivi Ausl. Fu intitolato a Giuseppe Guicciardi, medico e poi direttore del San Lazzaro dal 1907 al 1928. Sua moglie, Virginia Fiastri, fu un’apprezzata scrittrice di romanzi. Componeva anche i testi per le rappresentazioni teatrali dei ricoverati.
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