REGGIO EMILIA – “Insieme a centinaia di reggiani, forse solo qui poteva accadere, abbiamo abbracciato un ospedale il giorno della sua inaugurazione. Insieme a migliaia di donne e di uomini abbiamo riempito piazza Prampolini il 25 novembre contro la violenza sulle donne”.
Le infrastrutture, anche sanitarie, realizzate e in divenire. Come, rispettivamente il Centro Oncologico e l’ospedale materno infantile. E’ uno dei temi che hanno suscitato applausi, durante un discorso di 47 minuti, col quale all’inizio, Luca Vecchi, ha tracciato un identikit dei reggiani, parlando di pragmatismo visionario e di una comunità mossa da un bisogno di libertà che ha a che fare coi valori dell’antifascismo.
“Siamo nell’epoca del Pnrr che ci ha portato risorse per opere che andranno a compimento nei prossimi 3-4 anni. Un parco progetti da 500 milioni di euro è l’eredità progettuale che consegnamo“.
Presente e futuro: “Reggio è in grado di raggiungere obiettivi audaci”. VIDEO
Lunga la lista degli investimenti menzionati. Dal parco innovazione alle ex Reggiane, alle strade come la tangenziale Nord, le varianti di Rivalta e Fogliano, passando dalle riqualificazione urbane. Non solo elenchi, ma anche “suggestioni strategiche” per una città che deve far fronte a problemi come l’invecchiamento demografico e il disagio giovanile. Nelle politiche educative c’è poi una sfida che riguarda l’accessibilità agli asili nidi, la cui scolarizzazione è passata dal 39 al 60%. “Dobbiamo darci un obiettivo, concreto, ambizioso, audace, ma abbiamo il dovere di partire per tempo: puntare alla piena scolarizzazione dei bimbi della fascia 0-3”.
Tra i numeri evidenziati, le quasi 8mila famiglie in carico ai servizi. Dieci anni fa erano mille in meno. C’è poi il dato sull’accoglienza dei minori non accompagnati che da 40 sono diventati 260. Tra gli obiettivi per il prossimo decennio, portare a un ulteriore raddoppio degli iscritti all’ateneo reggiano. Nella storia ripercorsa anche le emergenze, come quelle legate agli sbarchi, e in particolare il Covid. “Il coinvolgimento – ha spiegato – è stato totalizzante”.
“Voi per me me siete stati come una grande famiglia. Anche nei momenti più difficili ho sempre sentito che la città era con me”.
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