REGGIO EMILIA – Finisce con i fischi dei tifosi granata, rivolti più al tecnico William Viali che non ai giocatori. E’ lui l’imputato principale nel processo alla deludente stagione della Reggiana. La panchina è sempre più traballante, ma il presidente Carmelo Salerno sembra non volere, o non potere, arrivare all’esonero. Successe anche con il tanto idolatrato Alvini, e purtroppo non finì bene. Certo pensare che la colpa sia tutta del mister, per quanto possa sembrare in confusione, è banale e riduttivo. 32 punti in 30 partite certificano una qualità della rosa decisamente mediocre. Poi per fortuna non è che ci sia tanta qualità in più in molte altre squadre: dal Modena, decimo, in giù di fatto sono tutte ancora in lotta per evitare retrocessione e playout.
Il problema della Reggiana è che sono sette giornate che non riesce a vincere, e pareggiare le partite quando devi fare punti per salvarti è una mezza sconfitta. L’ultima vittoria dei granata risale al 26 gennaio, contro il Palermo. Ora il calendario propone, in ordine temporale, Sassuolo, Cremonese e Pisa, ovvero squadre in lotta per la Serie A. Sulla carta quasi impossibile fare punti, tanto più che l’attenzione della piazza nella sfida con i neroverdi è tutta sulla questione curva sud/curva nord che nella partita in sé, ma la Reggiana in un modo o nell’altro almeno 10/12 punti li deve fare e poi, vai a capire come funziona la testa dei giocatori. I granata hanno fatto decisamente meglio con squadre di rango che non negli scontri diretti, tipo Cittadella, Cosenza e Sudtirol.
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