REGGIO EMILIA – Trentasei amministratori reggiani, tutti gli altri lo faranno nei prossimi giorni, hanno sottoscritto in Provincia il “Patto straordinario per la legalità” e la nuova Carta di Avviso pubblico, strumento volontario di autodisciplina sui temi della lotta alle mafie e alla corruzione. Un impegno comune e condiviso, dove si definisco in modo chiaro e preventivo, anche le azioni concrete da mettere in campo per fronteggiare la criminalità organizzata, in base alle esperienze maturate negli ultimi anni anche in seguito all’inchiesta Aemilia. L’adesione impegna i primi cittadini reggiani a promuovere codici di comportamento ai quali ispirare l’azione amministrativa, di concerto con Procura, Prefettura e forze dell’ordine per prevenire e combattere l’infiltrazione mafiosa e prevedere le dimissioni di amministratori o funzionari colpiti da interdittive o esclusi dalle white list.
Un’azione corale che sta portando a risultati concreti come evidenzia l’alto numero di interdittive. “Non è mai sufficiente, non è mai abbastanza, gli anticorpi non sono sufficienti per impedire la presenza di quello che c’è – dice il presidente della Provincia Giorgio Zanni – Ce lo dicono le indagini e il numero di interdittive, tra i più alti in Italia, testimonia che qui si lavora seriamente. I protocolli sottoscritti negli anni danno risultati”.
Contrasto alla criminalità organizzata che sta portando risultati concreti anche sul fronte del riutilizzo dei beni confiscati. Nell’occasione il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro, coordinatore provinciale Anci e delegato regionale per la legalità ha condiviso alcune idee per utilizzare al meglio questo patrimonio per fini pubblici ed evitando il rischio di ritorsioni mafiose o che ritorni nella disponibilità dei vecchi proprietari. “Sto ragionando, quando a Rubiera entreremo in possesso di un appartamento che è sulla strada della confisca, di conferirlo direttamente alle case popolari, alla graduatoria delle famiglie che hanno un Isee ridotto e che necessitano di una casa. Una buona idea, perché la fila dei pretendenti sarebbe sempre stabilita in modo trasparente. Una soluzione semplice che può essere mutuata anche altrove”.
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