REGGIO EMILIA – “Quest’anno abbiamo avuto oltre 25 milioni di telespettatori nel mondo, 190 paesi collegati, siamo stati presenti con migliaia di interazioni social: è un prodotto potente, quindi le aziende hanno già quasi tutte riconfermato l’impegno per il futuro”.
Quante persone muove la Carovana rosa femminile? “Circa 650 persone”.
Dalla guida della Provincia ai progetti di cooperazione internazionale in Albania, in Palestina e nei Balcani, dalla realizzazione di documentari a sfondo sociale all’organizzazione del Giro d’Italia donne. La manifestazione, dopo il boom di attenzione di quest’anno, è vicina a un ulteriore salto di qualità. “Pensiamo di arrivare in queste settimane a un accordo strategico con una multinazionale dello sport a partire dal 2023 per dare forza e valore a quello che abbiamo creato”.
La partenza dell’edizione 2023 dovrebbe essere a Roma. Ci sarà ancora spazio per Reggio, dove quest’anno si è conclusa la quinta tappa? “Non escludo che possiamo forse replicare qualcosa anche nel 2023”.
Eventi sportivi a parte, Ruini è attivo in ambito ecclesiale. La politica intesa come potere, dice, non gli manca per niente. Ma la passione politica, come si dice, è qualcosa da cui non ci si dimette. E allora chi si considera erede dell’Ulivo, sostiene Ruini, dovrebbe ripartire dalle persone più fragili, da chi è in difficoltà. “Secondo me dobbiamo pensare a quelle persone se si vuole ricostruire un senso di vicinanza. E pensare che le persone sono più significative di un tweet”.
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