REGGIO EMILIA – “Se abbiamo una assistenza particolare che comporta il seguire la persona 24 ore al giorno, l’accudimento diventa particolarmente oneroso e il caregiver non è altro che una figura di accudimento. Molte famiglie non ce la fanno e allora c’è un fenomeno che spaventa”. A dirlo Sergio Calzari, presidente della Fondazione Dopo di Noi di Correggio.
Non sempre l’accompagnamento previsto dalla ormai obsoleta legge 104 può essere sufficiente. Per i caregiver servono servizi di assistenza economicamente accessibili, agevolazioni fiscali e pensionistiche: “Una persona che lavora e che ha già una carriera pensionistica di 20 o 30 anni, se ha bisogno di staccarsi per assistere il proprio congiunto in quel momento interrompe tutto” continua Calzari.
Sono tanti i bisogni delle persone non autosufficienti o portatrici di disabilità: “Riprendere a stare insieme, uscire con gli amici e riprendere la vita sociale che in molti casi è stata interrotta. Molte persone hanno bisogno poi nel campo lavorativo, inserire le persone al lavoro in tanti casi è difficile” dice Elena Luppi, vicepresidente della Fondazione Dopo di Noi di Correggio.
Con la realizzazione di Casa Claudia a Correggio, la Fondazione ha permesso a ragazzi disabili di sperimentare una vita il più possibile autonoma, sollevando i genitori dall’angoscia del cosa potrà succedere ai loro figli quando loro non ci saranno più. “Permette a molte disabilità di convivere insieme in un ambiente adatto. Ad esempio per le carrozzine è meravigliosa, è fatta apposta’ dice ancora Elena. ‘La casa deve rispondere a un requisito che loro hanno come tutte le persone in carne ed ossa: dove vivere, con chi vivere e in che modo vivere. E’ questa la grande sfida”, conclude il presidente Calzari.
Telereggio Reggio Emilia Tg Reggio caregiver Fondazione Dopo di Noi Correggio













