REGGIO EMILIA – Il cibo è diventata la prima ricchezza dell’Italia nonostante le difficoltà legate alla pandemia e alla crisi scatenata dalla guerra in Ucraina. Cibo che in Italia significa tradizione ed eccellenze. Coldiretti accoglie con soddisfazione il no del Governo al cibo sintetico, quello creato in laboratorio.
Una decisione arrivata anche grazie alla petizione anti cibo sintetico voluta da Coldiretti che, nella sola Emilia Romagna, ha raccolto oltre 30mila firme. “I produttori locali sono la ricchezza del nostro Paese. Alcuni centri di campagna sopravvivono proprio grazie alla presenza degli agricoltori”, ha detto il presidente regionale di Coldiretti, Nicola Bertinelli che ha anche sottolineato le incognite sulla sicurezza del cibo sintetico: “Non ci sono test, non sappiamo gli effetti a lungo termine”.
La tavola – rimarca l’associazione – rappresenta anche una straordinaria leva di promozione del Made in Italy alimentare nel mondo, “che vale quasi un quarto del Pil nazionale e, dal campo alla tavola, vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio e 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica”, ha concluso Bertinelli.
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