REGGIO EMILIA – La graduatoria, compilata per la prima volta dal Time, mette in fila 750 grandi aziende su una platea di 5mila selezionate in tutto il mondo a partire dal loro rendimento, non inferiore ai 100 milioni di dollari di fatturato e in crescita dal 2020.
In cima ci sono i colossi del digitale, come Microsoft, Apple e Google. Ventitre i gruppi italiani che rientrano nella classifica: spicca Enel, che si posiziona al 13° posto a livello globale. Ma tra gli operatori energetici spunta però anche Iren. L’ex municipalizzata è nella parte mediobassa della classifica, 458ª, ben distante da Enel ma anche da A2a ed Eni ma pur sempre 16ª tra le italiane, prima della Ferrero e della Snam. Penultima, sempre tra i gruppi dello Stivale, compare un’altra realtà reggiana, Credem.
Oltre ai criteri economici la classifica ha preso in esame valutazioni fornite attraverso sondaggi somministrati ai dipendenti, chiamati a dare indicazioni, tra le altre cose, su condizioni di lavoro, atmosfera, stipendio e uguaglianza di genere. La sostenibilità è stata poi il terzo macro aspetto messo sulla bilancia, analizzato su dati statistici e collegato sia a performance ambientali che al rispetto dei diritti e ad altri indicatori. Una dimensione, quella della sostenibilità, che vede Iren superare abbondantemente le concorrenti. Una curiosità: il valore più alto relativo a questo parametro la rivista americana lo ha assegnato a Credem.
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