REGGIO EMILIA – Giovedì 24 aprile, a Piacenza, si terrà l’assemblea degli azionisti di Iren, convocata per approvare il bilancio 2024, chiuso con utile in crescita a 268 milioni di euro. L’assemblea procederà anche al rinnovo del consiglio di amministrazione, con la conferma del vicepresidente Moris Ferretti e l’ingresso di Elisa Rocchi, indicata dai Comuni reggiani. Intanto si accende il dibattito sulle retribuzioni dei top manager del gruppo.
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Fanno discutere, sui social e non solo, i compensi dei principali amministratori di Iren. Nel mirino delle critiche ci sono sia gli emolumenti percepiti nel 2024, sia quelli che i top manager potrebbero percepire quest’anno, se centrassero gli obiettivi a cui è legata gran parte della retribuzione.
Il tema è tutt’altro che nuovo, soprattutto da quando, nel 2014, l’allora amministratore delegato Nicola De Sanctis lasciò l’azienda con 426mila euro di compenso e 900mila di buonuscita. Il dibattito riaffiora ogni anno in occasione dell’assemblea di bilancio, quando le società quotate in Borsa sono tenute a mettere a disposizione degli azionisti il rendiconto delle politiche di remunerazione di amministratori e dirigenti.
Stiamo al 2024. Il presidente Luca Dal Fabbro, a cui fanno capo la Finanza, le Strategie di gruppo e altre deleghe, ha percepito 841mila euro lordi, tra compenso fisso, bonus e una tantum. Il vice presidente esecutivo Moris Ferretti, che ha le deleghe a Personale, Affari societari e Internal Audit, ha avuto compensi per 557mila euro. Gianluca Bufo, amministratore delegato e direttore generale dal 10 settembre, ha invece percepito per questi incarichi 218mila euro, oltre alle somme relative al precedente ruolo di amministratore delegato di Iren Mercato.
Molti? Troppi? Quel che si può dire è che si tratta di somme in linea con quelle che si riscontrano in aziende analoghe. In casa Hera, ad esempio, sia il presidente esecutivo che l’amministratore delegato nel 2024 hanno superato gli 800mila euro lordi. Ma dalle aziende controllate da soci pubblici molti si attendono un di più di austerità. A maggior ragione se a queste aziende pagano le bollette. Il che non toglie che la media dei compensi dei manager di punta delle società quotate è certamente superiore. Ma lo vedremo in un prossimo servizio.
Rispetto ai compensi dei manager di Iren, ci corre l’obbligo di fare alcune precisazioni. Gli importi citati per il presidente Dal Fabbro e per il vice presidente Ferretti comprendono infatti le somme derivanti da un piano di incentivazione triennale e quelle relative alla sostituzione, per circa quattro mesi, dell’amministratore delegato Paolo Signorini, coinvolto in un’inchiesta giudiziaria. Nel dettaglio, dei compensi spettanti al presidente Del Fabbro per il 2024, circa 169mila euro sono relativi alle annualità 2022 e 2023, mentre circa 240mila euro sono legati alla sostituzione dell’amministratore delegato. Allo stesso modo, dei compensi spettanti al vice presidente Ferretti, circa 129mila euro sono relativi alle annualità 2022 e 2023, mentre circa 84mila euro sono la conseguenza dell’assunzione di deleghe in precedenza assegnate all’amministratore delegato.
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