REGGIO EMILIA – In via Ghandi, al civico 20, non ci sono insegne né targhette. Nessuna traccia della “Develope and go”, la società di cui Giulio Cornelli è amministratore e socio unico: tuttavia, la ditta ha sede qui. La società, formalmente attiva nella progettazione, produzione, sviluppo e commercializzazione di prodotti software, è stata costituita il 26 maggio del 2022 e non risulta titolare di alcuna licenza di pubblica sicurezza per lo svolgimento di attività di investigazioni private né autorizzazioni per la raccolta e la gestione di informazioni commerciali.
La “Develope and Go”, almeno ufficialmente, fornisce servizi a sole due realtà, operanti nel settore delle investigazioni private: una è la “Mercury Advisor” con sede a Bollate, di cui sono soci altri due degli arrestati, Nunzio Samuele Calamucci e Massimiliano Camponovo, entrambi residenti in provincia di Milano. L’altra ha sede a Reggio ed è estranea all’inchiesta.
La “Develope and Go” non ha dipendenti a eccezione della collaborazione della sorella 30enne di Cornelli, la quale tuttavia non è indagata.
Giulio Cornelli, secondo gli inquirenti, è l’uomo che, nell’organizzazione di spionaggio illecito, intratteneva i rapporti con Giuliano Schiano, 50enne maresciallo della guardia di finanza in servizio alla Dia di Lecce e ora sospeso. Cornelli contattava sistematicamente Schiano per richiedergli, dietro pagamento di somme di denaro, l’acquisizione di informazioni riservate attraverso accessi alle banche dati del ministero dell’Interno, del sistema informativo interforze, dell’Agenzia delle Entrate. Tra le richieste formulate a Schiano, c’è, ad esempio, quella di mettere gli occhi (nell’agosto 2022) su dati privati relativi a Paolo Scaroni, attuale presidente di Enel e del Milan.
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