REGGIO EMILIA – La deposizione della corona di alloro davanti alla sinagoga di via dell’Aquila, una delle strade dell’antico ghetto, ha rappresentato il momento più alto delle celebrazioni della Giornata della Memoria.
Le istituzioni riunite, in rappresentanza di una comunità che non vuole dimenticare. Sulla lapide posata sulla facciata ci sono i nomi di dieci dei deportati ebrei reggiani, che non fecero più ritorno a casa, come milioni di altre vittime del nazismo. Poi la preghiera del del rabbino capo della comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, Beniamino Goldstein, e gli interventi delle autorità all’interno della sinagoga.
Il programma ha preso il via in prefettura, dove sono state consegnate ai familiari le medaglie d’onore conferite ai cittadini, italiani e stranieri, deportati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. Un evento che si è aperto con il saluto del prefetto Iolanda Rolli e che è stato accompagnato dai brani eseguiti dagli alunni del liceo “Chierici”. Ogni comune della provincia ha celebrato la giornata con incontri e momenti di riflessione, da Luzzara a Castelnovo monti, da Rubiera a Sant’Ilario.
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