REGGIO EMILIA – La Procura reggiana ha chiesto il rinvio a giudizio per il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Ne dà notizia la Gazzetta di Reggio.
L’indagine è quella sul dipinto rubato nel 2013 dal castello di Buriasco “La cattura di San Pietro”, di Rutilio Manetti, ricomparso anni dopo in una mostra a Lucca come proprietà dello stesso Sgarbi. Furono le inchieste del Fatto e di Report a ricostruire la vicenda: dalla scomparsa dell’opera alla sua alterazione con la famosa candela spuntata sulla tela. Ieri, in tribunale, l’udienza a porte chiuse. L’indagine, nata a Macerata per competenza territoriale, è stata trasferita nella nostra città perché qui – secondo le accuse – avvenne l’alterazione del quadro, opera del pittore Lino Frongia, non indagato. Sgarbi rischia una condanna fino a 12 anni.
“La richiesta di rinvio a giudizio in fase preliminare del nostro assistito non è certamente nuova. La notizia è, invece, ben altra: e cioè che due dei reati contestati, cioè contraffazione di beni culturali e autoriciclaggio di beni culturali sono stati archiviati dal Gip su conforme richiesta del procuratore della Repubblica”. Questo il commento degli avvocati del noto critico d’arte. Per il capo di imputazione rimanente – ovvero riciclaggio – per cui è stata avanzata richiesta di rinvio a giudizio, i legali di Sgarbi sin qui non hanno prodotto alcuna memoria o attività difensiva, riservandosi di “svolgerle nelle sedi e nei tempi opportuni”.
Servizio Tg di Giulia Gualtieri
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