REGGIO EMILIA – Uno dei settori più colpiti dall’emergenza sanitaria in corso è quello della ristorazione. Una delegazione della categoria si è riunita oggi all’aperto, in piazza 25 Aprile, nel centro della città, per fare il punto della situazione e per lanciare il proprio grido d’allarme.
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Il rischio è quello di non poter pagare dipendenti e collaboratori, di dover interrompere dei rapporti di lavori e addirittura di essere costretti nel giro di qualche mese addirittura ad alzare bandiera bianca, ossia cessare l’attività. L’allarme arriva dai ristoratori reggiani. Una rappresentanza della categoria si è riunita per fare il punto della situazione e per denunciare pubblicamente la situazione di collasso. Già da diverse settimane la clientela è scemata, ma con i nuovi – peraltro inevitabili – provvedimenti restrittivi e le chiusure alle ore 18, il giro di affari è destinato a crollare “Siamo imprenditori che devono dare delle risposte non solo ai clienti, ma anche ai propri dipendenti e alle proprie famiglie”, afferma Paolo Croci.
Ci sentiamo abbandonati, lamentano i ristoratori: “Siamo stati messi in ginocchio da questo decreto – aggiunge Croci – Lo scenario post tramonto in città è desolante. Quasi nessuno in giro”.
Piazza Prampolini pressoché deserta. Serrande abbassate, esposti cartelli in cui vengono indicate le nuove disposizioni dettate dall’emergenza sanitaria, ma anche cartelli con la scritta chiuso per ferie. Visto l’inevitabile crollo della clientela, molti locali hanno optato per un periodo di pausa.
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