REGGIO EMILIA – Sabato 1 agosto partono i saldi e mai come quest’anno il settore commerciale già in difficoltà prima della chiusura totale, dovrà fare i conti con l’incognita delle vendite promozionali che comunque sono slittate di un mese.
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Saldi amari quest’anno e a pesare è l’effetto Covid che rischia di ingessare le vendite. Slittata di un mese la data di inizio in Emilia Romagna, al via ufficiale sabato 1 agosto e si termina martedi 29 settembre. Una decisione nata per andare incontro alle difficoltà che il settore commerciale sta attraversando a causa dell’emergenza sanitaria ma che rischia di essere di fatto un boomerang. Ne è convinta Confesercenti regionale che ha realizzato un sondaggio tra gli associati.
Il 70% degli intervistati “ha manifestato perplessità sulla scelta di avviare i saldi ad agosto, mese nel quale molte città si svuotano”. A gravare sarebbe il fatto che molti clienti hanno subito le conseguenze economiche del coronavirus e a questo si deve unire la concorrenza delle vendite on line che proprio nel periodo del lockdown hanno avuto una vera esplosione.
Si stima che il fatturato proveniente dai saldi, rispetto al 2019 risulterà inferiore del 30/50%. Per Confcommercio, in particolare il settore moda, i saldi sono un rito collettivo e mai come quest’anno si potrà trovare un vastissimo assortimento dell’ultima stagione. C’è da dire che per agevolare la ripartenza dei negozi dell’abbigliamento e delle calzature chiusi forzatamente sino al 18 maggio, la Regione ha deciso di dare il via libera anche alle vendite promozionali nei trenta giorni che precedono l’inizio dei saldi per abbigliamento, calzature, accessori e arredamento. Insomma si cerca di agevolare le vendite in tutti i modi ma solo alla fine si potranno fare valutazioni effettive. Mentre si invocano aiuti dal Governo, le associazioni dei consumatori chiedono che i saldi siano del tutto aboliti e che il mercato sia totalmente liberalizzato.
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