REGGIO EMILIA – Seggi aperti il 12 giugno prossimo, dalle 7 del mattino alle 23 della sera, in tutti i comuni della provincia. Gli elettori saranno chiamati alle urne per pronunciarsi su cinque dei sei referendum sui temi della giustizia richiesti da nove Consigli regionali a maggioranza di centrodestra: Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto. Lega di Salvini e Partito Radicale avevano promosso anche la raccolta di firme, il cui deposito non è stato necessario dopo l’iniziativa delle Regioni
I temi sottoposti al giudizio degli elettori riguardano l’abolizione del decreto Severino su incandidabilità e divieto di ricoprire cariche elettive e di governo a seguito di sentenze di condanna per delitti non colposi; la limitazione delle misure cautelari, la separazione delle funzioni in magistratura fra Pm e giudici, la valutazione delle toghe da parte di membri laici come gli avvocati, il sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura.
La corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il sesto quesito, sulla responsabilità civile dei magistrati. Bocciati anche altri due referendum ispirati dai radicali, sull’eutanasia legale e sulla depenalizzazione dell’uso della cannabis. Per essere validi i referendum abrogativi dovranno ottenere il quorum del 50% più uno dei voti. In provincia di Reggio Emilia sono chiamati alle urne circa 400mila elettori, suddivisi in 450 seggi. La prima sfida da vincere per i promotori è il traguardo del quorum.
L’abbinamento con la tornata di elezioni amministrative nella nostra provincia coinvolge solo il Comune di Campegine, dove si eleggono anche sindaco e Consiglio comunale. Nelle prossime puntate entreremo nel merito dei contenuti dei cinque quesiti referendari.
Gian Piero Del Monte
Reggio Emilia referendum sulla giutizia referendum 12 giugno