REGGIO EMILIA – Nel 2025 la salute mentale non è più un tema da sussurrare, è un’emergenza che finalmente trova voce. Lo specchio della società: riflette le sue paure, ma anche le sue possibilità.
“I disturbi più frequenti sono quelli depressivi, che sono in notevole aumento negli ultimi anni – spiega il dott. Marco Trevia, direttore del dipartimento Salute mentale Area Nord Ausl Reggio Emilia e ospite ieri sera a “Il medico e il cittadino” – Sono disturbi psichici comuni, quelli che si ritrovano tantissimo negli ambulatori dei medici di base e alcuni dei quali, poi, evidenziano delle problematiche maggiori che fanno si che medici di base li portino a nostra conoscenza”.
Prosegue il Dottor Trevia: “Negli ultimi tre anni il numero di persone con problematiche di salute mentale è aumentato di circa il 28%. Questa è un’evidenza che vediamo direttamente nei nostri servizi. Stanno, poi, emergendo tutta un’altra serie di disturbi più particolari, complessi, che riguardano anche la personalità e legati alle dipendenze che non sono solo da sostanze stupefacenti, ma arrivano anche alla ludopatia, dai nuovi social media e da tutta un’altra serie di attaccamenti patologici che creano comunque un disagio nell’ambito relazionale”.
I servizi dell’Ausl sono radicati sul territorio e modulati per rispondere alle esigenze di numeri in crescita. Il 2022 per il dipartimento è stato l’anno più difficile, considerato l’aumento dei casi soprattutto tra i giovani e giovanissimi. “Considerevoli anche i casi di disturbi della nutrizione e alimentazione prevalentemente nell’età giovanile e legati anche a un contesto e una società sempre più richiedente”, conclude il professionista.
Superare lo stigma, combattere la solitudine, aiutare le famiglie ad aprirsi all’aiuto, riconoscere le fragilità a cui tutti siamo esposti e che non devono essere considerate motivo di isolamento e paura. Tutto questo è il cuore e il senso della settimana della salute mentale in corso a Reggio e giunta alla 20ª edizione, organizzata dall’Ausl in collaborazione fattiva con la biblioteca “Carlo Livi” del San Lazzaro.
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