REGGIO EMILIA – Dallo stadio di San Siro alla diga di Vetto. Andrea Pillon, torinese, docente dell’Università di Torino in mediazione alternativa dei conflitti, è il professionista che, per conto della società Avventura Urbana, ha ricevuto l’incarico dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia centrale di coordinare il dibattito pubblico sul percorso che dovrebbe portare alla realizzazione della diga di Vetto. Un curriculum importante che lo ha visto seguire, negli ultimi anni, il dibattito pubblico sulle sorti dello stadio di Milano.
Il confronto sulla diga si protrarrà fino al 10 febbraio e verterà sul cosiddetto Doc.fap., ossia il Documento di fattibilità delle alternative progettuali. Come potrà informarsi il cittadino? “Sul sito www.dptorenteenza.it ci sarà il calendario di tutti gli incontri, la relazione di progetto e anche il Doc.fap. con la documentazione più tecnica”, spiega Pillon.
In programma inoltre, il 12 dicembre, un incontro pubblico a Vetto, ma non solo: “Faremo una serie di incontri dedicati alle categorie economiche, agli ordini professionali, agli imprenditori, agli ambientalisti, per andare a discutere delle parti di interesse”.
La fase di dibattito pubblico che influenza potrà avere sull’elaborazione del progetto? “Convergeranno tantissime posizioni, critiche e meno critiche. Le raccoglierò in una relazione, poi la stazione appaltante avrà due mesi per rispondere”, chiosa Pillon.
“L’obiettivo è creare un clima molto cordiale e collaborativo con tutte le parti interessate e i cittadini”, le parole del commissario straordinario per la Diga di Vetto, Stefano Orlandini. “Tutti i contributi sono positivi e saranno accolti, basterà comunicare in modo adeguato”,- aggiunge Lorenzo Catellani, presidente del Consorzio di bonifica.
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