REGGIO EMILIA – “Se certi episodi avvengono nelle scuole è perché si tratta di scuole prese di mira da ragazzi che spesso la scuola l’hanno abbandonata. Il lockdown ha favorito l’abbandono scolastico”, le parole di Paolo Bernardi, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale.
La scuola media “Dalla Chiesa” in via Rivoluzione d’Ottobre bersagliata, a più riprese, da atti vandalici. E’ soltanto uno degli ultimi episodi di comportamenti sbandati da parte di giovanissimi. La lista comprende la “bravata” degli studenti che si fanno riprendere appesi al finestrino di un treno in corsa sulla Reggio-Sassuolo.
Indebolita nei mesi scorsi dai periodi di chiusura dovuti alla pandemia, per l’istituzione scuola è ora il momento di affrontare il fenomeno. Uno strumento in più per farlo esiste da quasi un anno, consiste nel tavolo avviato dalla Prefettura assieme alle forze dell’ordine, gli enti locali, gli istituti scolastici e Unimore. Al fine di non limitare l’azione alla sola repressione, l’ateneo, che in questi mesi ha collaborato con la questura, coinvolgerà in un corso di formazione curato dal docente di Psicologia Loris Vezzali una cinquantina tra insegnanti e presidi reggiani
“per costruire percorsi di rientro da comportamenti devianti.
Le scuole possono essere un ottimo luogo dove fare prevenzione. Ci sono situazioni limite in cui anche le famiglie vanno aiutate. Ci sono famiglie che non riescono a reggere confronti con ragazzi sempre più ribelli. Nel 2021 la questura ha emesso 14 Daspo urbani nei confronti di altrettanti ragazzi. In due casi si è trattato di minorenni, protagonisti di un’aggressione avvenuta davanti a una gelateria della città. Per un anno è stato vietato loro l’accesso ai locali di Reggio e Albinea.
“Abbiamo un quadro preciso sui gruppi da tenere sotto attenzione, conosciamo chi ne fa parte”, le parole del questore Giuseppe Ferrari che ha sottolineato come tra i risultati già raggiunti ci sia quello di avere allontanato, attraverso il dialogo coi genitori, diversi adolescenti da compagnie pericolose.
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