BOLOGNA – Confermato il carcere a vita per Giovanni Padovani, il 28enne ex calciatore, tra le altre, della Correggese, a processo per l’omicidio dell’ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, originaria di Pavullo, avvenuto a Bologna nell’agosto di due anni fa.
La sentenza della Corte d’Appello di Bologna è arrivata nel pomeriggio di ieri. Respinte le richieste avanzate dalla difesa di acquisire una risonanza magnetica fatta all’imputato dopo la sentenza di primo grado e di sentire un novo testimone. La corte ha invece accolto la richiesta della procura generale di conferma del carcere a vita per l’imputato, ritenuto già in primo grado capace di intendere e di volere.
Alessandra Matteuzzi venne brutalmente assassinata sotto casa a Bologna, in via dell’Arcoveggio il 23 agosto del 2022, colpita con un martello e finita con una panchina di ferro battuto che si trovava nel cortile condominiale; morì dopo poche ore in ospedale. Padovani da tempo perseguitava l’ex fidanzata dopo la fine della loro relazione, ma per i giudici di primo grado il movente è da cercare in un “irresistibile desiderio di vendetta”, così scrissero nelle motivazioni, e non in “una insana gelosia dell’imputato, la quale, semmai, costituì il movente del delitto di atti persecutori”.
Lo stalking è infatti tra le aggravanti della condanna all’ergastolo insieme ai motivi abietti e della premeditazione. La donna esasperata aveva denunciato Padovani raccontando della sua gelosia morbosa, delle angherie dopo la sua decisione di lasciarlo, dei pneumatici dell’auto tagliati, dello zucchero messo nel serbatoio; un crescendo ossessivo culminato nel peggiore dei modi. Il brutale delitto sconvolse anche la comunità di Pavullo paese di origine della madre di Alessandra e dove si recava spesso d’estate Padovani era presente alla lettura della sentenza. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.