Servizio Tg Reggio
di Giulia Gualtieri
BOLOGNA – Un pacchetto articolato di misure a sostegno dell’agricoltura, dell’agroalimentare e delle imprese rurali, con investimenti su competitività, sostenibilità, innovazione e ricambio generazionale. È quanto mette in campo la Regione Emilia-Romagna, attraverso la programmazione dei fondi europei dello Sviluppo rurale 2023-2027.
Ad oggi sono stati emanati 76 bandi per un valore complessivo di 722 milioni di euro, con oltre 165 milioni già liquidati. Nel solo 2025 sono stati pubblicati bandi per 260 milioni, mentre tra fine anno e inizio 2026 sono previste nuove risorse per 90,5 milioni di euro, destinate a interventi su agricoltura biologica, tutela della biodiversità, gestione del suolo, innovazione tecnologica, consulenza e formazione.
Particolare attenzione è riservata al ricambio generazionale. “Il dato positivo che presentiamo anche oggi è che l’agricoltura dell’Emilia-Romagna è sempre più giovane – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi -. Nella programmazione 2014-2022 abbiamo messo risorse specifiche per accompagnare gli investimenti dei giovani e favorire la nascita di nuove imprese: ne sono nate quasi 3.000, soprattutto nelle aree collinari e montane”.
Secondo Mammi, le imprese guidate da giovani “sono più attente alla filiera corta, alla vendita diretta, all’uso delle tecnologie, dall’agricoltura di precisione al digitale, e più predisposte a lavorare in modo cooperativo. Portano nuova energia e nuove idee: non sono il futuro, sono il presente dell’agricoltura, e dobbiamo continuare a investire su di loro”. Risultati significativi arrivano anche dalla programmazione 2014-2022, chiusa con 1,6 miliardi di euro distribuiti, oltre 30mila beneficiari e più di 2.100 posti di lavoro creati.
Anche il presidente della Regione Michele de Pascale rivendica la capacità dell’Emilia-Romagna di utilizzare in modo efficace le risorse europee: “In Emilia-Romagna convivono entrambe le capacità – conclude – : essere ottimi produttori e intercettare i finanziamenti. Continuare a investire su qualità, sostenibilità e tecnologie rende centrale la capacità di utilizzare al meglio le risorse europee”.
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