REGGIO EMILIA – Edizione interamente on line – in tempo di Covid19 – di Invito a palazzo, iniziativa promossa dall’Associazione Bancaria Italiana (Abi) che consente di aprire al pubblico i palazzi e le collezioni d’arte di proprietà delle banche in tutta Italia a cui Credem aderisce per il diciannovesimo anno consecutivo. Sono due in particolare gli elementi di novità: a partire dal 3 ottobre, per una settimana, sarà disponibile un video di presentazione dei tesori custoditi a Palazzo Spalletti Trivelli sulla piattaforma Muvir (www.muvir.eu/opere/index.php/palazzi/) dell’Abi. In aggiunta, la banca ha pensato a un’iniziativa esclusiva intitolata “10 Guide x 10 Opere”. In particolare, sul canale Facebook di Credem (www.facebook.com/credem/) nelle giornate dal 3 al 9 ottobre saranno pubblicate video pillole su 10 opere d’arte che meglio rappresentano la storia del Palazzo e delle collezioni in esso custodite.
Nel dettaglio, i contributi video riguarderanno alcuni ambienti emblematici del palazzo, come la Sala delle Feste dei conti Spalletti Trivelli, ma anche il sito archeologico dell’antica Regium Lepidi, alcune opere d’arte orientale e dipinti antichi, tra le quali le tele di Guido Reni, Guercino e Lavinia Fontana, in modo da avere una rappresentanza completa della varietà delle collezioni Credem. Le opere saranno illustrate da 10 guide che negli anni precedenti hanno accompagnato i visitatori durante l’evento in presenza. Si tratta in particolare di: Flavio Boccazzi, Antonio Brighi, Alessandra Carrara, Margherita Casini, Odette D’Albo, Aurora Marzi, Elisabetta Del Monte, Costanza Montagna, Lucrezia Pezzarossa, Amalia Salsi.

Lucio Igino Zanon di Valgiurata, presidente del gruppo Credem
“Il Gruppo fin dal primo anno di nascita di Invito a Palazzo ha partecipato ad ogni edizione riscontrando un’adesione sempre crescente di pubblico”, ha dichiarato Lucio Igino Zanon di Valgiurata, Presidente Credem. “E’ per questa ragione”, ha proseguito Zanon, “che quest’anno, nonostante i limiti e le difficoltà imposte dalla situazione sanitaria, oltre ad un video di presentazione dell’intero palazzo abbiamo voluto, attraverso le voci ed i volti di appassionate guide, creare dei momenti più intimi seppur con una modalità virtuale. Crediamo, infatti, che sia nostro dovere conservare le opere d’arte ma anche condividerle con la comunità all’interno della quale viviamo poiché soltanto in questo modo possono continuare ad alimentare il nostro immaginario culturale e sociale”, ha concluso Zanon.
Palazzo Spalletti Trivelli e le sue collezioni
Le sale dell’antico palazzo nobiliare, appartenuto ai conti Guicciardi nel tardo Seicento e, a partire dal 1830, ai conti Spalletti Trivelli, sono decorate secondo il gusto neoclassico con numerose scene tratte dalla mitologia greca e romana. Di impatto spettacolare, oltre alla grandiosa Sala delle Feste, alta dieci metri, sono gli ambienti completamente decorati a trompe-l’oeil con fastosi tendaggi e sovrapporte allegoriche dedicate alla musica, all’astronomia, alla letteratura, all’agricoltura ed alla caccia. Il palazzo custodisce oggi due collezioni; la prima è una raccolta d’arte orientale, con reperti provenienti da Cina, India, Cambogia, Birmania, Mongolia e Giappone. Gli oggetti conservati nelle teche risalgono a un arco temporale che va dal 2000 a.C. al XIX secolo, come vasi in porcellana, bronzi dorati, smalti cloisonné e statue in terracotta. La seconda è una collezione di pittura antica del ‘500, del ‘600 e del ‘700, nella quale si possono ammirare dipinti degli artisti più importanti attivi a Reggio e in Emilia, con capolavori, tra gli altri, di Francesco Francia, Lorenzo Costa, Denis Calvaert, Guido Reni, Guercino, Camillo Procaccini, Alessandro Tiarini, Giovanni Lanfranco, Luca da Reggio, Leonello Spada, Giuseppe Maria Crespi, Felice Boselli e Cristoforo Munari. Infine, nei sotterranei sono presenti le rovine dell’area del Foro romano dell’antica Regium Lepidi, databili dal II sec. a. C. al IV sec. d.C., che costituiscono l’unico sito archeologico attualmente accessibile a Reggio Emilia. Sono infatti visibili i resti di un grande edificio pubblico, la Basilica, e di un’altra imponente costruzione, corrispondente probabilmente al tempio cittadino.
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