REGGIO EMILIA – Dopo l’incontro oggi del comitato tecnico scientifico, domani si riunirà il consiglio dei ministri, al termine del quale il premier Giuseppe Conte firmerà il nuovo Dpcm che contiene le nuove norme varate per far fronte all’aumento dei contagi del Covid nel paese. E’ prevista una stretta sul numero dei partecipanti alle feste e agli sport dilettantistici; e poi un invito alle aziende e agli uffici pubblici ad incentivare lo smart working. Ma nel testo dovrebbero essere contenute ulteriori limitazioni per l’attività dei locali pubblici. Su questo punto interviene la Confcommercio, che si oppone ad altre chiusure.
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“Ulteriori chiusure, anche parziali o lockdown, sarebbero davvero la morte economica di questo Paese – attacca Davide Massarini – Ci troveremmo di fronte ad un disagio sociale e psicologico di questi imprenditori deleterio come la pandemia”. E’ il presidente della Confcommercio di Reggio ad interpretare le paure dei commercianti reggiani, già provati dal durissimo lockwdown della scorsa primavera e ora di fronte alle nuove restrizioni pensate per contenere i numeri del contagio che stanno risalendo. Le norme saranno inserite nel Dpcm che il premier dovrà firmare entro giovedì. Si ipotizza la chiusura la chiusura di bar, ristoranti e pub a mezzanotte, il divieto di assembramento all’esterno e quello di vendere alcolici dopo le 21. “Non si può ragionare a senso unico – continua Massarini – Abbiamo fatto un appello alla responsabilità, gli associati si sono attrezzati per accogliere i clienti in sicurezza e lo hanno fatto anche per rispetto dei colleghi, per evitare nuove restrizioni”.
L’ultima indagine dell’associazione, relativa alla situazione di fine estate, dice che più del 60% delle imprese reggiane ha registrato cali di fatturato, anche del 90%. Cinque aziende su 100 hanno dichiarato di essere costrette a chiudere entro la fine dell’anno. Una su dieci dovrà licenziare. Il turismo è stato duramente colpito, così come il settore del catering. E la clientela è sempre più incerta e rimanda gli acquisti. Una situazione pesantissima: “Quello che noi diciamo è sì punire chi non rispetta le regole, no a nuove chiusure”.
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