REGGIO EMILIA – Dal punto di vista dell’andamento dei contagi, preoccupano le conseguenze delle variante inglese del Coronavirus, in circolazione anche sul nostro territorio. Per Andrea Cossarizza, immunologo dell’università di Modena e Reggio Emilia, “avere delle varianti più efficienti è una cosa a cui dobbiamo stare attenti. Dobbiamo proteggerci di più, perché vuol dire che questa variante funziona un po’ meglio”.
“Funzionare meglio”, per un virus, vuol dire avere una maggiore trasmissibilità. Sta capitando con la cosiddetta variante inglese, che assieme a quella sudafricana e a quella brasiliana rappresenta un’insidia per la tenuta del sistema sanitario. “Si lega un po’ meglio – ha aggiunto Cossarizza – E’ stato quantificato un 40%, ma non vuol dire che ci sia il 50% di persone in più che si infettano”.
Secondo un primo monitoraggio condotto dalle regioni, questa variante riguarda un caso positivo su cinque. Anche nel caso diventasse dominante non c’è motivo, al momento, di doversi fasciare la testa: “Anche la variante inglese viene fermata dalla mascherina e dalle misure che già stiamo seguendo”, ha spiegato l’immunologo. Di elementi per sostenere che la variante inglese causi forme più gravi di Covid-19 non ce ne sono. Così come è impossibile, al momento, esprimersi sulle conseguenze riguardanti l’efficacia del vaccino. Monitorare e individuare le mutazioni del virus resta importante, tuttavia l’Italia sconta un ritardo su tale fronte.
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