REGGIO EMILIA – Dopo immunodepressi e anziani con più di 80 anni, lunedì scorso è cominciata la somministrazione delle terze dosi ai sanitari dipendenti dell’Ausl. Nei prossimi giorni, saranno coinvolti tutti gli operatori che lavorano nel mondo della sanità.
“Tutti gli operatori delle croci che fanno i trasporti, tutti coloro che lavorano presso case di cura e strutture private, tutto quello che è in modo ampio il mondo della sanità verrà coinvolto nelle prossime settimane dalla terza dose”, ha detto a Buongiorno Reggio la direttrice sanitaria dell’Ausl, Nicoletta Natalini.
La terza dose sarà proposta anche a tutte le persone con più di 75 anni che si recano dal medico di famiglia per ricevere l’antinfluenzale. L’Ausl aspetta dal ministero le nuove indicazioni per le categorie fragili compresi, che finora non sono state chiamate e per chi ha ricevuto Johnson & Johnson: “Si sta ancora ragionando su come e quando aprirla alle altre categorie, in questo momento una indicazione chiara di aprire a tutte la categorie anche se sono passati sei mesi non c’è”.
Sicuramente, ha detto la direttrice sanitaria dell’Ausl, non sarà necessario riaprire tutte le sedi vaccinali allestite dall’inizio della campagna. “C’era anche l’urgenza di una epidemia che stava mietendo morti e riempiendo gli ospedali di persone molto gravi. L’opportunità di fare in pochissimo tempo il maggior numero possibile di vaccinazioni era veramente una necessità. Adesso, questa necessità non c’è, possiamo diluire nei giorni, abbiamo una macchina organizzativa che può fare fino a 3mila vaccinazioni al giorno. Ora riusciamo a dare una risposta in tempi comunque ragionevoli ma senza dover riaprire altre sedi”.
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