REGGIO EMILIA – E’ stato portato via dal Covid ad appena quattro mesi. Il piccolo, nato con una complicata sindrome genetica, ha contratto l’infezione a casa ed è stato subito ricoverato in ospedale, dove purtroppo le sue condizioni sono irrrimediabilmente peggiorate.
La notizia, diramata con il bollettino dell’Ausl, è una delle più drammatiche dall’inizio della pandemia. Due le vittime nelle ultime ore: oltre al neonato, anche un uomo di 73 anni, residente sempre in città. Il bimbo era nato a febbraio e subito ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale. Qui aveva intrapreso un percorso di cure palliative che gli aveva permesso di andare a casa ma aveva dovuto essere nuovamente ricoverato proprio a causa del Covid, che ha reso inefficace ogni trattamento. Tutti i sanitari che lo hanno assistito si stringono alla famiglia.
In questa fase i contagi stanno risalendo, soprattutto nelle ultime 24 ore si sono contati 633 nuovi positivi. Sono 60 i pazienti ricoverati, tra Scandiano e il Santa Maria Nuova. L’impatto della pandemia sui reparti ospedalieri è dunque contenuto. Preoccupa però il numero degli operatori sanitari che si stanno reinfettando. La situazione nei reparti potrebbe diventare ancora più critica con le ferie del personale.
Intanto, l’Ausl sta selezionando con un concorso altri 130 infermieri. Il punto della situazione è stato fatto nell’incontro con i sindacati: “La richiesta che come Cisl stiamo perorando da diverse settimane è quella di concedere più risorse economiche alle aziende sanitarie, di programmare più assunzioni – le parole di Gennaro Ferrara, segretario FP Cisl Emilia Centrale – Siamo ormai al terzo anno della pandemia, i servizi si sono trasformati, i carichi di lavoro sono completamente diversi. Il 4 luglio andremo davanti alla Regione, sotto l’assessorato alla Sanità, con la speranza che almeno l’ente dia una risposta ai lavoratori”.
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