REGGIO EMILIA – Il necessario distanziamento ha imposto nei mesi scorsi che classi di diverse scuole trovassero spazio in luoghi che solitamente erano destinati ad altre attività. Abbiamo visto studenti nella ex sede della Banca d’Italia, nelle sale riunioni dei chiostri di san Pietro e negli agriturismo di alcune strutture della provincia. Se a settembre il covid consentirà di tornare sui banchi, l’esperienza della scuola diffusa terminerà? Secondo l’assessore comunale Raffaella Curioni, non sarà così: “Crediamo che questi luoghi abbiano portato un contributo all’innovazione e alla didattica e potrebbero davvero cambiare il curriculum scolastico, per le loro caratteristiche, dando un contributo alla crescita dei bambini delle nostre scuole”.
L’esperienza della scuola diffusa, nata a Reggio per esigenze imposte dal covid, oggi è riconosciuta a livello nazionale come una sorta di progetto pilota: “Stiamo realizzando un protocollo con il Ministero per studiare le innovazioni della scuola diffusa. Credo che possa diventare una sperimentazione da Reggio Emilia per tutto il Paese”.
Reggio Emilia scuola covid19 Raffaella Curioni assessore












