REGGIO EMILIA – Conto alla rovescia in Emilia Romagna per l’ingresso in zona bianca previsto per lunedì 14 giugno. Potranno sedersi allo stesso tavolo, all’interno di un ristorante, fino a 6 persone; di più solo se tutti conviventi, ma all’esterno non ci saranno limiti massimi di persone che potranno sedere insieme nei posti distanziati.
Caduti anche i limiti per le visite a casa, dove si potranno organizzare cene o aperitivi senza dover contare gli invitati. Restano, però, vietate le feste. Da martedì 15 giugno, poi, via libera a ricevimenti per matrimoni, unioni civili, battesimi, cresime ma con una limitazione ben precisa: tutti i partecipanti dovranno avere il green pass, ovvero il certificato di vaccinazione, il tampone o essere guariti dal Covid.
Il primo luglio, poi, altre riaperture: le piscine al coperto, i parchi divertimento, acquatici e tematici; sale giochi e sale scommesse, convegni e congressi, eventi sportivi nei palazzetti al chiuso con un massimo di 500 spettatori, e impianti riempiti per un quarto della loro capienza.
Anche in zona bianca previsto l’uso della mascherina, sia all’aperto sia al chiuso, e il divieto di assembramento. Il mondo delle discoteche pare l’unico a restare a bocca asciutta nonostante la zona bianca. A mettersi storti i virologi, molto preoccupati per gli assembramenti inevitabili.
Diverse le possibilità sulle quali si sta discutendo al ministero della Salute con le regioni, compresa la nostra, con l’indotto della Romagna in prima fila: fare ballare soltanto chi è in possesso del green pass, capienze ridotte e ingressi in sicurezza. A luglio, secondo le linee guida ipotizzate, riapriranno solo le discoteche all’aperto ma come, con quali criteri e quali precauzioni, è ancora tutto da definire.
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