REGGIO EMILIA – Questi sarebbero stati giorni di ponti e di viaggi, ma quest’anno l’emergenza Coronavirus sta generando una grave crisi in tutto il comparto turistico. “Invece, le previsioni sono che il settore del turismo in Italia,
in particolare quello del turismo organizzato, perda tra l’80 e l’85% del business annuale, avendone già perso il 70%. E’ una crisi drammatica, con un fortissimo rischio di occupazione, la cassa integrazione sta attenuando questo problema, che però esploderà a breve”.
Il presidente di Robintur travel group, Stefano Dall’Ara, ha tracciato un bilancio della crisi che sta attraversando il comparto turistico dopo le restrizioni dovute all’epidemia di Coronavirus. I numeri sono gli stessi per l’Emilia Romagna e per la nostra provincia: -70% dei ricavi da fine gennaio a oggi, mesi in cui normalmente vengono effettuate il 70% delle prenotazioni annuali. Le previsioni (ottimistiche) parlano di una perdita dell’80% in tutto il 2020.
Il settore in Emilia Romagna conta 700 imprese, 600 agenzie di viaggi e dà lavoro a circa 4mila persone. Robintur aveva chiuso il 2019 in utile, con ricavi per 320 milioni di euro. Ora, però, le agenzie di viaggi sono chiuse, sebbene assistano i clienti on line e per telefono, e i dipendenti – circa 500 – quasi tutti in cassa integrazione. La possibilità di offrire un voucher a chi aveva già prenotato un viaggio, da usare entro 12 mesi, secondo il presidente di Robintour è molto importante per aiutare il settore.
Stefano Dall’Ara è anche vice presidente della Federazione Turismo Organizzato, che con Astoi-Confindustria Viaggi ha promosso il Manifesto per il turismo italiano. “Cosa chiediamo al Governo e alle istituzioni? In primis un sostengo al mancato reddito che le aziende del turismo avranno nel 2020. Penso anche alla nostra Regione, dove il turismo è un forte motore di sviluppo economico. Abbiamo bisogno di farci traghettare al 2021 per poterci riprendere”.
Reggio Emilia turismo Robintour emergenza coronavirus Stefano Dall'Ara crollo turismo










