REGGIO EMILIA – Tra i 200 e i 250 Grest e oratori estivi spalmati su tutti i comuni della provincia. Interessati 20mila bambini e ragazzi tra i 6 e i 13 anni e 6mila adolescenti tra i 14 e i 18 come animatori volontari.
Numeri che da soli raccontano quante famiglie con i loro figli sono coinvolte ogni anno in queste attività estive e che in questo 2020 di emergenza sanitaria e di misure che hanno cambiato la vita e le abitudini, devono fare i conti con una organizzazione non semplice e piena di incognite.
Si attendono le decisioni del Governo, si attende maggio annunciato come il mese della ripartenza, seppur graduale. In una lettera inviata a tutti i parroci, il responsabile della Pastorale Giovanile, don Carlo Pagliari, non nasconde
le problematiche ma anche le speranza che si trovi il modo di dare risposte a domande mai sorte prima in un’epoca che nessuno si aspettava di vivere. “Siamo in attesa di sapere quali possibilità ci verranno concesse – le sue parole – Da parte nostra ci metteremo tutte le energie che ci abbiamo sempre messo”.
“Da anni lavoriamo nei campi estivi – ha aggiunto Alessandro Munarini, presidente del Csi reggiano – e da qualche anno collaboriamo con la Pastorale Giovanile occupandoci di ciò che ci compete nei centri estivi, ovvero la parte sportiva”.
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