REGGIO EMILIA – “Non credo che l’anno scolastico in corso possa riprendere (con le lezioni frontali in aula), ma sono fiduciosa per la ripartenza a settembre, però appena si potrà il lavoro sarà frenetico”. a parlare è Ilenia Malvasi, vicepresidente della Provincia.
Si inizia adesso a pensare a settembre, per trovare spazi adeguati anche e soprattutto alla luce dei distanziamenti da Coronavirus che non verranno meno da un giorno all’altro. La popolazione scolastica superiore della nostra provincia cresce costantemente, da 10 anni a questa parte, in termini di classi, passate dalle 833 del 2010 alle 959 al via nel 2019. Quest’anno ce ne saranno altre 30 in più, secondo i dati delle preiscrizioni. E’ vero che è progressivamente calato il numero degli studenti per classe, oggi 22 in media, ma è chiaro come la Provincia debba rimettere completamente mano alla programmazione, assieme ai dirigenti scolastici che Malavasi ringrazia per l’impegno totale e lo sforzo. “Abbiamo i cantieri fermi dello Scaruffi, del Cattaneo e di quello in via fratelli Rosselli”.
L’Ariosto-Spallanzani e il Liceo Corso di Correggio sono le scuole cresciute di più. Ad ora non si pensa a turni orari tra mattino e pomeriggio, ma piuttosto a cercare spazi nuovi nelle stesse scuole o in scuole vicine mantenendo la divisione per piani, oppure ad affittare nuovi spazi. “Siamo sempre riusciti a programmare con dignità e qualità gli spazi, sono fiduciosa che accadrà anche per settembre ma sarà un’estate di lavoro”.
La prima cosa da mettere in atto appena possibile sarà la sanificazione di tutti gli istituti scolastici, quelli di scuola superiore sono 21. 43 milioni sono stati stanziati ad hoc dal governo per le scuole italiane. Poi occorre rendere sempre più fluida l’attività di videolezioni che Malavasi comunque promuove anche per il futuro come strumento per incuriosire e arricchire i ragazzi stessi. Bisogna però che non sia fonte di disuguaglianze e che il lavoro fatto in questo senso negli ultimi due mesi sia valutabile, soprattutto per i 3 mila maturandi reggiani. “Dovremo capire come valutare il loro percorso didattico”.