REGGIO EMILIA – Agli accessi di tutti gli ospedali sono stati attivati i controlli di pazienti e visitatori, ai quali viene misurata la temperatura. Al pronto soccorso i pazienti vengono indirizzati verso specifici percorsi.
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Il protocollo per fronteggiare il rischio di contagio da Coronavirus prevede che un infermiere fermi gli utenti che devono entrare in ospedale e provi loro la temperatura, per poi porre alcune domande. A seconda delle condizioni, la persona può essere rimandata a casa oppure fatta entrare ma con le dovute precauzioni. Una procedura attiva anche all’ingresso del pronto soccorso: “In base a queste domande il paziente viene indirizzato o al pronto soccorso o alla tenda dove viene visitato – spiega Anna Maria Ferrari , direttore del Dipartimento Urgenza del Santa Maria Nuova di Reggio – Potrebbe andare subito o a domicilio o agli infettivi”.
Alla tenda del pre-triage si può accedere solo dalla camera calda del pronto soccorso. La tensostruttura che la protezione civile ha allestito nell’area del Santa Maria Nuova, così come a Guastalla e Montecchio, ha già accolto in queste ore persone con sintomi sospetti magari rientrati dal Lombardia o dal Veneto. I pazienti che si presentano con urgenze ordinarie vengono fatti entrare al pronto soccorso, a qualcuno può essere fornita la mascherina, “quando il paziente ha sintomi respiratori o febbre per evitare germi o virus”.
Una riorganizzazione che ha l’obiettivo di proteggere il più possibile gli ospedali: “Vista la contagiosità del virus, è importante che il paziente venga in contatto il meno possibile con la struttura, anche la tenda deve essere sanificata”.
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