REGGIO EMILIA – Dopo il Cra Covid inaugurato a Guastalla, da oggi è stato aperto anche il reparto Covid nella Rsa Villa Erica a Reggio e gestita da Asp. Ad oggi sono 16 gli anziani positivi nelle strutture di Reggio e 16 gli operatori. I dati e le nuova organizzazione al centro della commissione sanità del Comune di Reggio.
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E’ entrato ufficialmente in servizio da oggi il reparto Covid studiato da Asp e collocato all’interno della casa di riposo Villa Erica a Reggio. 18 i posti letto disponibili e 11 dei quali già occupati da anziani positivi. Lo spazio è a disposizione di tutte le case di riposo del Comune capoluogo per il trasferimento degli ospiti che devono essere isolati. La comunicazione ieri durante la seduta congiunta delle due Commissioni: la speciale Covid, un nucleo nato durante la prima ondata e quella Welfare e Sanità del Comune di Reggio. In videoconferenza si sono confrontati sui dati attuali tra gli altri l’assessore Daniele Marchi, la Dottoressa Elisabetta Negri di Ausl, Il presidente di Asp Raffaele Leoni. Dai numeri diffusi è emerso che sono 16 gli anziani positivi: 10 a Villa Primula, 5 a Villa Erica e un caso nel Centro Diurno Il Melograno. Dei 16 casi 3 sono deceduti, 2 sono stati ricoverati in ospedale e 11 nel reparto Covid Asp. Ma ci sono altri 16 positivi tra il personale sanitario, il numero è provvisorio perché si attende l’esito di altri tamponi.
“E’ una situazione sotto controllo – spiega Daniele Marchi, assessore al welfare del Comune di Reggio – Gestita anche grazie al costante e regolare confronto e supporto con la nostra azienda sanitaria”.
A Reggio è stata istituita anche una task force che dialoga con tutte le strutture per anziani per cercare di far fronte a questa seconda ondata di contagi che vede comunque ancora la terza età più esposta e fragile. “Un particolare pensiero di sostegno e vicinanza a tutti gli operatori socio-sanitaria e agli infermieri che stanno assistendo i nostri anziani in condizioni di stress straordinario”, aggiunge Marchi.
Sospese le visite dei famigliari, erano state riaperte nella breve pausa tra la prima e la seconda ondata, oggi si stanno valutando modalità alternative che non siano solo le videochiamate o le telefonate per quegli ospiti che soffrono particolarmente l’assenza di una visita in presenza e di una parola di conforto. Anche questo uno degli aspetti più difficili dell’isolamento che ci ha regalato questo virus.
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