REGGIO EMILIA – Dal prossimo anno scolastico le studentesse reggiane potrebbero usufruire del congedo mestruale, ossia di due giorni al mese di assenze giustificate per chi che soffre di dolori invalidanti: basterà presentare un certificato medico a inizio o durante l’anno.
La proposta nasce in seno alla consulta provinciale degli studenti e verrà a breve sottoposta a ciascun istituto che dovrà decidere se accoglierla o meno. In Italia ci sono solo due istituti superiori che si sono dotati del congedo mestruale, uno a Ravenna e uno a Torino. Ora la battaglia è approdata a Reggio Emilia, come spiega il presidente della consulta provinciale degli studenti, Sorin Vodarici: “L’obiettivo è quello di far sì che queste assenze non vengano conteggiate ai fini dell’ammissione agli scrutini. La parità di genere passa anche tramite permessi come questi e noi vogliamo che venga garantita”, le parole del 19enne iscritto al Bus Pascal.
Chiediamo quale sia, per il momento, la reazione dei docenti rispetto alla proposta elaborata? “C’è chi dice che le studentesse le mestruazioni le hanno sempre avute e questo alla fine non ha mai interferito con il loro rendimento scolastico; noi crediamo che la nostra proposta sia un passo importante verso la tutela dei diritti e verso la modernità”. Intanto, in Parlamento Verdi e Sinistra Italiana hanno presentato una proposta di legge che istituisca il “congedo mestruale” già riconosciuto in Paesi quali Spagna, Giappone e Sud Corea.
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