Servizio Tg Reggio
di Giulia Gualtieri
REGGIO EMILIA – Coldiretti ha avviato un confronto con le autorità competenti a seguito dei casi di dermatite nodulare bovina riscontrati in Sardegna e nella provincia di Mantova. Si tratta di una malattia che colpisce esclusivamente i ruminanti, senza alcun rischio per la salute umana, ma interessa il panorama zootecnico locale. “Abbiamo oltre ottanta allevamenti che ricadono nelle aree di sorveglianza indicate per la nostra provincia – ha dichiarato Matteo Franceschini, presidente della Coldiretti di Reggio Emilia. Tutte hanno già adottato le richieste precauzioni sanitarie ma la preoccupazione per il benessere dell’allevamento è molto alta. Stiamo parlando di quasi 10mila capi”.
La zona di sorveglianza che interessa la nostra provincia, oltre ad una parte delle province di Parma, Modena e Ferrara, ad oggi, coinvolge i seguenti comuni: Bagnolo in Piano, Boretto, Brescello, Cadelbosco, Campagnola Emilia, Campegine, Castelnovo di sotto, Correggio, Fabbrico, Gattatico, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo, Rio Saliceto e Rolo. Attraverso una serie di protocolli sanitari e procedure la Regione ha stabilito le deroghe alle condizioni con cui movimentare, così come previsto dal Regolamento (UE) 2016/429 e 2020/687, in combinato disposto con il D. Lgs. 136/2022, dalle zone di restrizione che comprende sia la zona di protezione (ZP) sia la zona di sorveglianza (ZS), istituite attorno ai focolai di LSD.
“Ringraziamo per la disponibilità e professionalità il Servizio Veterinario competente – commenta il direttore di Coldiretti Reggio Emilia Alessandro Corchia – per il confronto continuo sulla gestione delle difficoltà operative che riguardano le attività delle aziende coinvolte. Con tempestività siamo riusciti a dare le prime risposte necessarie alle aziende agricole per lo svolgersi delle attività quotidiane, in riferimento ad una emergenza fino ad oggi sconosciuta. Gli allevamenti si trovano ogni giorno a dover gestire il conferimento del latte, la movimentazione dei capi e la gestione degli effluenti zootecnici. Attività che la Regione Emilia Romagna ha regolamentato con apposite deroghe”.
È una malattia che colpisce esclusivamente il bestiame ma ha già innescato reazioni su alcuni mercati internazionali come quello inglese. Il governo UK, infatti, aveva bloccato la possibilità di esportare formaggi italiani a lunga stagionatura ottenuti da latte non pastorizzato come Parmigiano Reggiano. Coldiretti e Filiera Italia hanno inviato una lettera indirizzata ai ministri degli Esteri e Vice Presidente del Consiglio Antonio Tajani, della Salute Orazio Schillaci e dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, per chiedere un’azione immediata contro il provvedimento del Regno Unito. A seguito dell’intervento del Governo italiano è stato ritirato il blocco che aveva colpito anche produzioni realizzate ben prima dell’emergere della criticità sanitaria.
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