REGGIO EMILIA – Ieri, 3 dicembre, è stata celebrata la giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. In questo periodo di pandemia, le persone portatrici di disabilità rappresentano una delle categorie più fragili e più esposte.
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“Ci sono stati dei ragazzi che si sono ammalati di Covid e sono stati ricoverati, e i familiari non hanno potuto assisterli, oppure familiari che sono stati ricoverati e i ragazzi sono stati messi in una struttura, il numero a livello nazionale è altissimo”. E’ chiaro il messaggio di Marco Ruini, neurologo e neurochirurgo.
Poi la chiusura delle attività durante e dopo il lockdown primaverile: “Ha causato e causa dei problemi sia a livello di regressività e aggressività dei ragazzi, sia di dipendenza della famiglia, tanti cammini di autonomia sono state bloccare e tornate indietro”, ha detto Innocenza Grillone, presidente della Fondazione Durante e Dopo di Noi di Reggio.
Nonostante le difficoltà, la Fondazione Durante e Dopo di Noi ha avviato progetti per promuovere i percorsi di autosufficienza dei ragazzi con disabilità in due appartamenti offerti dalle parrocchie cittadine di Coviolo e San Luigi. Intanto a Correggio, in via Mandriolo proseguono i lavori di realizzazione di ‘Casa Mia’, che potrà ospitare cinque persone. “Una grande scelta di civiltà – sottolinea Sergio Calzari, presidente della fondazione Dopo di noi di Correggio – dare la possibilità ai ragazzi di avere una casa loro. Deve essere una famiglia, non una istituzione, abbiamo bisogno dell’amore che si sviluppa all’interno della famiglia”.
Tutti gli altri percorsi della Fondazione Dopo di Noi di Correggio si sono dovuti interrompere: “Oggi viviamo nella sofferenza di quello che abbiamo perso – chiosa la videpresidente Claudia Guidetti – Dobbiamo fare un salto di qualità, anche a livello culturale, per modificare questi progetti lavorando sul progetto individuale della persona”.
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