NOVELLARA (Reggio Emilia) – Si punta sul cugino. Su Ikram Ijaz, il 28enne estradato dalla Francia lo scorso 9 giugno, e sul contenuto del suo cellulare già in mano agli inquirenti.
Nelle prossime ore la procura nominerà il perito che esaminerà il telefono. L’uomo, che nei prossimi giorni verrà ascoltato dal sostituto procuratore, ha detto di non sapere nulla della sparizione di Saman Abbas ma di essere pronto a collaborare. Secondo l’accusa invece lui, assieme all’altro cugino latitante, era presente al momento dell’omicidio che sarebbe stato compiuto dallo zio della ragazza e avrebbe aiutato il parente a occultare il corpo della giovane.
Le telecamere di via Colombo a Novellara, le stesse che hanno ripreso sempre lo zio e i due cugini di Saman con le pale in mano e anche la ragazza nella sua presunta ultima sera di vita, hanno in quei giorni immortalato molti automobilisti lungo la provinciale per Reggiolo, tutti individuati tramite il sistema targa system e che saranno chiamati dagli investigatori. In alcuni casi è già accaduto, come ci è stato segnalato dai cittadini stessi.
Apprensione e attenzione sono alte nella comunità per il caso della 18enne che i carabinieri stanno cercando dal 5 maggio ma che si ritiene sia stata uccisa il 30 aprile. Gli inquirenti non lasciano ovviamente nessuna pista inesplorata. Le decine di persone che sono transitate da quel punto possono avere memorizzato qualche elemento utile, qualsiasi. Come non lasciano nulla di intentato dal punto di vista delle ricerche operative nelle serre. Impegno e sforzo sono massimi. In mattinata si è scavato oltre un metro in un punto nel quale, dopo i carotaggi, era emerso un odore piuttosto pungente ma si trattava di un ristagno d’acqua.
Se rimane in campo la questione latitanti, ovvero madre e padre, zio e cugino di Saman, si apre un nuovo scenario: capire chi sia, e quanto sia coinvolta, quella donna misteriosa di cui Tg Reggio aveva parlato in un precedente servizio. Una donna che lo scorso 1 maggio ha inviato un messaggio da un’utenza inglese al fratello di Saman e gli ha parlato in maniera affettuosa. “Figlio mio” gli dice, mentre gli intima il silenzio sulla vicenda. Che fosse la madre già all’estero? Secondo gli inquirenti no, si tratterebbe di una parente. Abbiamo contattato quell’utenza, ma la voce metallica ha rimandato a una segreteria telefonica.
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