REGGIO EMILIA – Tanto rumore per nulla. O meglio, tanto rumore per capire che qualcosa nella gestione delle palestre della città non va, anche nel rapporto tra Comune di Reggio e Fondazione per lo sport. In attesa di una rivoluzione annunciata (e da tempo attesa e invocata dalle società), resta in tutta la sua evidenza un problema emerso nelle ultime settimane: il rapporto tra il direttore della Fondazione Domenico Savino e l’Amministrazione è conflittuale, per usare un eufemismo. In mezzo a questo conflitto – reso pubblico dal dirigente con una dura lettera aperta inviata alla stampa – le società sportive, che nelle ultime settimane hanno vissuto nell’incertezza. E non ne avevano sicuramente bisogno, viste le difficoltà vissute durante e dopo il lockdown.
Nel corso dell’estate la Fondazione ha “bloccato” la prenotabilità delle palestre, e quindi la pianificazione dei corsi da parte delle realtà attive sul territorio, perché erano scaduti i certificati di prevenzione incendi rilasciati dai vigili del fuoco. Scaduti, sì, ma gli impianti non sono mai stati non a norma perché la legge consente di utilizzarli in caso di necessità in deroga. Deroga che dà tempo al Comune fino alla fine del 2021 per fare gli interventi necessari. E in piazza Prampolini la questione non è stata sottovalutata, anzi: il piano messo a punto nelle scorse settimane prevede che tutti i lavori siano terminati entro il 31 dicembre 2020.
Nonostante la deroga di legge e le rassicurazioni ricevute dal Comune, la Fondazione ha comunque congelato tutto, fino a ieri, quando il direttore Savino ha scritto alle società per comunicare di aver ricevuto un parere favorevole alla riapertura da parte dei vigili del fuoco. Un parere “richiesto dalla Fondazione”, sottolineando la “mancata comunicazione contraria da parte dei servizi comunali”. Il Comune – come detto – si era già mosso, anche consultando chi mastica decreti e disposizioni normative, e la vicenda, se gestita diversamente, avrebbe consentito a tutti di lavorare come sempre è stato fatto: per le società, pianificare spazi e attività insieme alla Fondazione, per il Comune, eseguire gli interventi programmati.
Sulla gestione e sulle modalità di utilizzo degli impianti, nel rispetto delle disposizioni anti Covid19, i vertici della Fondazione e le società hanno avuto un incontro l’altra sera. Potranno essere utilizzati anche i campi sportivi. Tutte le attività si svolgeranno a porte chiuse e nella maggior parte degli impianti non saranno utilizzati spogliatoi e docce. La Fondazione si è impegnata per le prossime settimane a pubblicare un nuovo bando di contributi, per aiutare i gestori nella sanificazione e nell’adeguamento degli impianti. I contributi del primo bando, scaduto a fine giugno, sono stati erogati per un totale di 33.300 euro.
Leggi anche
Fondazione dello sport, convocato il Cda: rivoluzione in vista. VIDEO
Reggio Emilia vigili del fuoco Fondazione dello sport Comune di Reggio Emilia deroga ceritificato prevenzione incendiImpianti sportivi non a norma: il direttore della Fondazione attacca il Comune. VIDEO