REGGIO EMILIA – Inflazione, calo dei consumi, dazi americani, cambio euro-dollaro sfavorevole, guerre: non è mancato niente negli ultimi dodici mesi e il bilancio di Cantine Riunite & Civ chiuso al 31 luglio non poteva non risentirne.
I conti approvati dall’assemblea dei soci vedono il fatturato scendere da 280 a 266 milioni. Il risultato è stato comunque positivo, con un milione e 800mila euro di utile netto. I ricavi 2025 del gruppo Cantine Riunite & Civ, che comprende anche il Gruppo Italiano Vini, si attesteranno oltre i 650 milioni di euro, rispetto ai 700 dell’anno scorso.
“E’ stata un’annata complicata perché il contesto economico è geopolitico non è semplice però siamo soddisfatti, i soci sono soddisfatti perché comunque siamo riusciti ad avere un fatturato che supera i 266 milioni di euro con un bel miglioramento della situazione finanziaria di un patrimonio netto che supera 205 milioni di euro per cui l’azienda è solida” spiega Corrado Casoli Presidente Cantine Riunite & Civ
Alla Cantina di Albinea Canali, in occasione dell’Assemblea dei soci, è arrivato anche il Presidente della Regione Michele De Pascale, accompagnato dall’assessore regionale all’Agricoltura Mammi.
La contrazione delle vendite si è concentrata soprattutto nel Nordamerica, mentre dati incoraggianti arrivano sia dall’Europa che dall’Asia. Il lavoro per lo sviluppo di nuovi mercati è continuo. Il prezzo medio di riparto riconosciuto ai soci è stato di 47,2 euro al quintale, rispetto ai 51 dell’anno scorso.
Perchè non bisogna mai dimenticare che Cantine Riunite è una cooperativa con 1.300 soci produttori e conferitori di uve. Una cooperativa nata 75 anni fa dall’unione di 9 cantine.
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