CADELBOSCO DI SOPRA (Reggio Emilia) – Se ne va un altro custode della memoria. Nella notte tra giovedì e sabato è morta Maria Montanari, conosciuta per il suo contributo alla lotta di Liberazione e per il suo ruolo di testimone attivo in tante iniziative rivolte ai più giovani.
“Si era dedicata alla narrazione delle sue esperienze di donna combattente, ospite di varie scuole, convegni, interviste, convinta che la sua vita avrebbe avuto un senso solo trasmettendo alle nuove generazioni i valori nei quali credeva, la libertà e l’emancipazione“. Così si legge nella nota con la quale l’Anpi provinciale ha annunciato la scomparsa di Maria.

Era nata a Caprara di Campegine il 28 ottobre del 1921. A quattordici anni aveva cominciato a lavorare al calzificio Riva di Reggio, successivamente era passata al calzificio Bloch, luogo di importanti lotte sindacali nelle quali Maria è stata importante punto di riferimento.
A diciannove anni l’ingresso nei partigiani, tra le cui fila conosce il marito, Giuseppe Carretti, quindici giorni prima che lui parta per la montagna. Si rivedranno tre giorni dopo la Liberazione per poi sposarsi nel 1946.
Tra gli episodi che raccontava nel corso degli incontri con gli studenti quello avvenuto nel 1944, quando riuscì a far liberare dal carcere dei Servi 15 prigionieri offrendo un tegame di tortelli ai carcerieri tedeschi.













