REGGIO EMILIA – C’è un prima e un dopo in questa stagione televisiva di Buongiorno Reggio, conclusasi stamane. E’ il 23 febbraio quando in Emilia Romagna si chiudono le scuole per l’emergenza Coronavirus. Nelle settimane successive si bloccherà l’intero Paese. Cambia tutto anche per chi Buongiorno Reggio, tutti i giorni, lo “costruisce” letteralmente da zero: non più ospiti in studio, né troupe in esterna; personale ridotto in sede per scongiurare contagi. Nei mesi precedenti erano state 1.300 le persone intervistate in diretta e oltre 80 i luoghi visitati dalle telecamere.
L’altra storia è fatta di 290 interviste via skype e oltre 50 edizioni speciali tra pomeriggio e fine settimana. La redazione non si è mai fermata: per stare vicino ai telespettatori, fare loro compagnia e dare informazioni, perfino per fare lezioni di ginnastica e consentire loro di continuare a fare in casa ciò che era vietato fuori. Non è stato facile fare una tv che si contamina con il web, dipendente dalle possibilità tecnologiche degli ospiti. Una tv che entra letteralmente a casa delle persone, anche con ironia.
Il rapporto diretto con i telespettatori è diventato sempre più stretto: centinaia e centinaia di telefonate e messaggi ogni giorno, una fiducia confermata dai dati di ascolto con un nuovo record Auditel. Cosa rimarrà di questa esperienza? Lo scoprirete nella prossima stagione di Buongiorno Reggio, in onda dal 14 settembre.
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